domenica 21 luglio 2013

"Fanfiction Club, Uomini belli e altri disastri" di Criminal Pepper

Copertina del libro
Qualche mese fa avevo una gran voglia di distendermi, di leggere qualcosa di poco impegnativo e divertente. Può sembrare assurdo, ma trovare qualcosa che rispetti questi canoni non è così semplice come può sembrare: anche quando cerco qualcosa di leggero, infatti, devo sempre fare i conti con la mia terribile allergia alla banalità e, nel campo dei romanzi odierni, la banalità e le “mode del momento” la fanno da padrone.
Per cui, quando ho letto questo titolo di questo libro (il sottotitolo in particolare) ho subito pensato: “Ecco un altro romanzetto rosa con un bel sovraccarico di cinismo (perché fa più chic) e presunta comicità.
Tuttavia il titolo, Fanfiction Club, mi attirava non poco, essendo io una grande lettrice di fanfiction di ogni genere e mi piaceva l’idea che un argomento così legato alla sottocultura della rete venisse reso protagonista di un romanzo. Così, attirata anche dal bassissimo prezzo dell’ebook, l’ho comprato.
E mi sono davvero dovuta ricredere, non solo perché le mie aspettative iniziali erano tanto basse.
Insieme allo spassosissimo “Il karma della formica” di David Safier, è stato il libro che è riuscito a farmi ridere di più, tanto che spesso sono stata costretta a interrompere la lettura per cercare di respirare tra una risata e l’altra.
Ma non è sono un libro scritto in modo esilarante, con un linguaggio e delle battute che colpiscono in particolare i giovani, no, tutta la trama, i personaggi, e in particolare la protagonista sono immersi nel mondo dei nerd, degli otaku e delle fangirl. E, dato lo pseudonimo dell’autrice, Criminal Pepper, penso di poter affermare senza il rischio di sbagliare che anch'ella faccia parte di questo mondo.
La trama, soprattutto quella piccola e riassuntiva che si trova su Amazoon, non rende davvero giustizia alla storia: si legge semplicemente che una ragazza grassottella di Frascati, autrice di fanfiction, scopre di essere una strega, e di poter dar vita al personaggio dei suoi sogni, il pericoloso ed elegante Gilbert De Vries. Da quel momento piomba nella sua vita un cacciatore di demoni, altrettanto fascinoso, cercando di salvarla.
Leggendo questa trama insomma si ha l’impressione di aver di fronte un Romance Fantasy noioso, ripetitivo e ricoperto di “melassa”, come quelli che si trovano ormai ovunque.
È proprio perché rientra in questo genere di libro che ne sono rimasta tanto sorpresa: è una caricatura continua del suo stesso genere a cominciare dalla frasi di Nina, la protagonista, che rinfaccia irritata al cacciatore di demoni, Roy, di essere bellissimo, praticamente quasi di un’altra razza e gli intima di smetterla di lanciare ovunque i suoi sguardi micidiali da bello e dannato.
Il cacciatore bello in questione corrisponde
più o meno a questa descrizione, comprese le
lentiggini.
Nina, la protagonista, è la vera anima del libro: è una fangirl che tenta di resistere all'oggetto della sua “adorazione” (e chi lo è o ha esperienza di questo genere di persone, sa che è una cosa totalmente contro natura), ha un’autostima così bassa e una lista di complessi talmente lunga da rendere impossibile elencarli tutti e, più il soprannaturale, come streghe, demoni ed esorcisti entrano nella sua vita, più la sua follia si fa impacciata e caricaturale. E, in questo modo impacciato e spassosissimo alla fine prende in mano la situazione e salva più o meno mezza Lucca, anche se nel modo meno elegante e più strano possibile.
Non si deve poi dimenticare che tutta la storia si volge tra Frascati, Roma e Lucca nel pieno della sua famosa fiera del fumetto e, trovare dei fantasy degni di questo nome scritti da italiani e ambientati in Italia, è un po’ come trovare un diamante scavando in giardino.
Concludendo, lo consiglierei solo per lo spasso di leggere pezzi come questo:
“Quando fecero irruzione nel supermercato Mina iniziò a rimpiangere la sua Opel, scontrandosi con fattori a cui non era preparata. Uno: l’uomo spinge il carrello con aria sportiva, perché è un oggetto con le ruote. Due: l’uomo è attratto dal reparto casalinghi & Fai-da-te. Tre: la convenzione di Ginevra dovrebbe vietare agli esperti di marketing i giochetti con le confezioni colorate e la disposizione sugli scaffali, se il cliente è un uomo. Quattro: in un supermercato due uomini belli e una ragazza bassetta attirano l’attenzione più di Raul Bova su Novella2000.”


Nessun commento:

Posta un commento