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Copertina del libro |
Qualche mese fa avevo una gran
voglia di distendermi, di leggere qualcosa di poco impegnativo e divertente. Può
sembrare assurdo, ma trovare qualcosa che rispetti questi canoni non è così
semplice come può sembrare: anche quando cerco qualcosa di leggero, infatti,
devo sempre fare i conti con la mia terribile allergia alla banalità e, nel
campo dei romanzi odierni, la banalità e le “mode del momento” la fanno da
padrone.
Per cui, quando ho letto
questo titolo di questo libro (il sottotitolo in particolare) ho subito
pensato: “Ecco un altro romanzetto rosa con un bel sovraccarico di cinismo (perché
fa più chic) e presunta comicità.
Tuttavia il titolo, Fanfiction
Club, mi attirava non poco, essendo io una grande lettrice di fanfiction di ogni
genere e mi piaceva l’idea che un argomento così legato alla sottocultura della
rete venisse reso protagonista di un romanzo. Così, attirata anche dal
bassissimo prezzo dell’ebook, l’ho comprato.
E mi sono davvero dovuta
ricredere, non solo perché le mie aspettative iniziali erano tanto basse.
Insieme allo spassosissimo “Il karma della formica” di David Safier, è stato il libro che è riuscito a farmi
ridere di più, tanto che spesso sono stata costretta a interrompere la lettura
per cercare di respirare tra una risata e l’altra.
Ma non è sono un libro scritto
in modo esilarante, con un linguaggio e delle battute che colpiscono in
particolare i giovani, no, tutta la trama, i personaggi, e in particolare la
protagonista sono immersi nel mondo dei nerd, degli otaku e delle fangirl. E,
dato lo pseudonimo dell’autrice, Criminal Pepper, penso di poter affermare
senza il rischio di sbagliare che anch'ella faccia parte di questo mondo.
La trama, soprattutto quella
piccola e riassuntiva che si trova su Amazoon, non rende davvero giustizia alla
storia: si legge semplicemente che una ragazza grassottella di Frascati,
autrice di fanfiction, scopre di essere una strega, e di poter dar vita al
personaggio dei suoi sogni, il pericoloso ed elegante Gilbert De Vries. Da quel
momento piomba nella sua vita un cacciatore di demoni, altrettanto fascinoso,
cercando di salvarla.
Leggendo questa trama insomma
si ha l’impressione di aver di fronte un Romance Fantasy noioso, ripetitivo e
ricoperto di “melassa”, come quelli che si trovano ormai ovunque.
È proprio perché rientra in
questo genere di libro che ne sono rimasta tanto sorpresa: è una caricatura
continua del suo stesso genere a cominciare dalla frasi di Nina, la protagonista,
che rinfaccia irritata al cacciatore di demoni, Roy, di essere bellissimo,
praticamente quasi di un’altra razza e gli intima di smetterla di lanciare
ovunque i suoi sguardi micidiali da bello e dannato.
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Il cacciatore bello in questione corrisponde più o meno a questa descrizione, comprese le lentiggini. |
Nina, la protagonista, è la
vera anima del libro: è una fangirl che tenta di resistere all'oggetto della
sua “adorazione” (e chi lo è o ha esperienza di questo genere di persone, sa
che è una cosa totalmente contro natura), ha un’autostima così bassa e una
lista di complessi talmente lunga da rendere impossibile elencarli tutti e, più
il soprannaturale, come streghe, demoni ed esorcisti entrano nella sua vita,
più la sua follia si fa impacciata e caricaturale. E, in questo modo impacciato
e spassosissimo alla fine prende in mano la situazione e salva più o meno mezza
Lucca, anche se nel modo meno elegante e più strano possibile.
Non si deve poi dimenticare
che tutta la storia si volge tra Frascati, Roma e Lucca nel pieno della sua
famosa fiera del fumetto e, trovare dei fantasy degni di questo nome scritti da
italiani e ambientati in Italia, è un po’ come trovare un diamante scavando in
giardino.
Concludendo, lo consiglierei
solo per lo spasso di leggere pezzi come questo:
“Quando fecero irruzione nel
supermercato Mina iniziò a rimpiangere la sua Opel, scontrandosi con fattori a
cui non era preparata. Uno: l’uomo spinge il carrello con aria sportiva, perché
è un oggetto con le ruote. Due: l’uomo è attratto dal reparto casalinghi &
Fai-da-te. Tre: la convenzione di Ginevra dovrebbe vietare agli esperti di
marketing i giochetti con le confezioni colorate e la disposizione sugli
scaffali, se il cliente è un uomo. Quattro: in un supermercato due uomini belli
e una ragazza bassetta attirano l’attenzione più di Raul Bova su Novella2000.”
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