Fuoco Liquido


Kallwen e Samire stanno finalmente per avere le risposte che cercano: il Consiglio dei Dodici è stato convocato e presto, gli elfi che lo compongono scioglieranno i loro dubbi.
Come mai Samire, una ragazza umana, ha dentro di sé uno dei quattro poteri Bianchi?
Dove sono finiti gli altri tre poteri Bianchi, fonte magica della forza creatrice del mondo?
E chi è la creatura che ha tentato di strapparle il potere con l’inganno?
Altri dubbi affollano la mente del giovane elfo guerriero e della ragazza: cosa ne sarà del loro amore? Riusciranno a superare le difficoltà di appartenere a due razze in conflitto tra loro?
Molte sono le domande, forse troppe, e il tempo a disposizione per risolverle è ormai agli sgoccioli.
Mentre Kallwen si appresta a sfidare in combattimento il suo maestro cercando di liberarsi del proprio passato, Samire sarà costretta a combattere un’altra battaglia: contro il potere dentro di lei, sempre più attivo e fremente, che la consuma e cerca di sovrastarla ogni giorno di più .
Costretti a fuggire da nuove incombenti minacce, il loro pericoloso viaggio li condurrà tra le montagne, a nord del Continente, dove l’Oracolo ha predetto la risoluzione di ogni mistero. Avverrà attraverso la rinascita o la distruzione?

6 commenti:

  1. Bellissimo (ancora di più del primo)!!! Trama molto avvincente e personaggi ben costruiti!! La sera facevo fatica ad interromperlo per andare a dormire =) complimenti!!!!

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    1. Grazie mille!! <3 Per me scriverlo era la stessa cosa, abbandonarlo era quasi impossibile! Sono felice di essere riuscita a farlo trapelare, e ovviamente sono felicissima che ti sia piaciuto!

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  2. Non vedo l'ora di avere il libro tra le mani, questa scrittrice promette assai bene.. Buona Fortuna Sarah!! :)

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  3. La trama è interessante. Complimenti per essere riuscita a pubblicare il tuo libro.
    -Nelly, l'angolo dei libri.-

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  4. Sempre più maturo, sempre più sapiente. La scrittura, intesa qui come competenza stilistica, si precisa e si chiarisce via via che i complessi “licci” del telaio - ossia, semplicemente, l’andirivieni della tessitura del racconto - e la pratica narratologica si esercitano misurandosi con la costruzione complessa del racconto; alternando, per rimanere nella metafora “aracne-idea” della tessitura romanzesca, i dipanamenti dell’arcolaio con le operazioni di annodamento dell’aspo.
    Avevo cominciato a leggerlo, ma poi le “vicissitudini familiari” me lo hanno strappato di mano. Ad ogni modo il buon giorno si vede dal mattino: ancora complimenti all’autrice.

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